Dal 2023 MusicaInGioco è stata coinvolta nella sperimentazione delle orchestre sociali per la prevenzione dell’istituzionalizzazione del bambino nell’ambito del progetto nazionale P.I.P.P.I.
Leggi il resoconto sulla nostra pagina blog: https://musicaingiocobari.wordpress.com/
Il coro gospel MusicaInGioco-AIPD
Il coro gospel MusicaInGioco-AIPD nasce dall’idea di sperimentare nuovi approcci di apprendimento musicale, legati all’idea didattica reticolare. I ragazzi infatti, durante la lezione, utilizzano body percussion, strumenti percussivi, tecnica vocale, lettura tradizionale e chironomica, improvvisazione jazz, scat vocal, come collante del repertorio gospel, spirituals e soul che, arrangiato da Andrea Gargiulo a 4 parti strette, permette loro di esprimersi creativamente ma anche di migliorare l’intonazione, l’orecchio e l’ascolto eterofonico reciproco. Il risultato è un coro che emoziona e stupisce per la gioia con la quale canta repertori professionali con gusto e impegno.
MusicaInGioco opera anche in ambito psichiatrico creando ensemble musicali formati da pazienti psichiatrici nei CSM di Mola di Bari, Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Toritto.
Una ricerca commissionata dall’ASL Bari di Antonia Spinelli, Maria Lorusso e Domenico Semisa su “è possibile misurare la recovery?” che ha coinvolto i laboratori nei CSM di Toritto e Acquaviva delle Fonti, ha restituito che “[…] gli indicatori di esito sono risultati sovrapponibili ai fini riabilitativi, corrispettivo di un miglioramento clinico, funzionale e personale degli utenti”
Da Ottobre 2021 è attivo, presso l’Università di Foggia, la prima edizione del Master di I livello in “Inclusione delle disabilità e delle fragilità sociali attraverso la musica d’insieme e le arti performative”, che vede MusicaInGioco tra i promotori e la didattica reticolare tra le materie di studio.
Altro progetto sperimentale ha coinvolto una rete di scuole primaria pugliesi a Barletta, Surbo, Cisternino, Massafra, Bari-Carbonara e Foggia, che in orario curriculare hanno permesso l’attivazione di orchestre sociali didattiche dove i bambini, senza alcuna formazione pregressa, hanno praticato musica corale orchestrale due ore a settimana secondo i riferimenti pedagogici reticolari, interagendo in modo trasversale con body percussion, coralità Kodaly, improvvisazione idiomatica e non, lettura musicale, ascolto guidato, visione di video, concertazione corale e orchestrale con l’obiettivo/mezzo pedagogico di creare bellezza, senza lo studio personale dello strumento, cosa che anche nelle didattiche nordeuropee è stato ridimensionato con risultati egregi.